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Uffici stampa e architettura: Claudia Gelosa di Re.publique
Continua la nostra serie di interviste ad uffici stampa altamente specializzati. È il turno del mondo dell’architettura. Ne parliamo con Claudia Gelosa dell’agenzia Re.publique,
con cui abbiamo scoperto che anche qui la comunicazione digitale ha inciso fortemente, che l’influencer è l’architetto stesso, che presente e futuro parlano green.

Ci racconta brevemente la storia e l’evoluzione della comunicazione del mondo dell’architettura?
“Negli ultimi 15 anni, il panorama dell’architettura e del design si è orientato sempre di più verso la comunicazione. È maturata l’esigenza per cui un progetto o l’identità di un’attività legata a questo ambito vengano comunicati all’esterno rispetto agli addetti ai lavori, verso il mercato di riferimento.
La comunicazione nell’ambito dell’architettura e del design è stata influenzata da diversi fattori, tra cui l’avvento dei social media, la crescita della tecnologia digitale. Questi fattori hanno cambiato radicalmente il modo in cui promuovere il lavoro di architetti e designers e i prodotti delle aziende del settore.
Oggi un professionista della comunicazione, in un ambito così specifico come quello dell’architettura e del design, deve essere in grado di gestire non solo le tradizionali relazioni con i media, ma anche di creare contenuti originali per i canali online e di interagire con il pubblico attraverso i social network.
I social media hanno permesso di condividere facilmente il lavoro degli studi di architettura rivolgendosi ad un pubblico più ampio, creando interazioni ottenendo feedback in tempo reale. Ciò ha contribuito a rendere la comunicazione più immediata e accessibile, consentendo a noi addetti ai lavori di creare una presenza online e di costruire un brand personale per i propri clienti.”
Qual è il focus della comunicazione odierna nel mondo dell’architettura?
“La comunicazione nell’ambito dell’architettura e del design si è evoluta in modo significativo negli ultimi anni, diventando più dinamica, interattiva e globale grazie ai social media, alla tecnologia digitale e alla globalizzazione. Queste tendenze continueranno probabilmente a influenzare il settore nel futuro, aprendo nuove opportunità e sfide per i professionisti del settore.
Un altro elemento di evoluzione nell’ambito della comunicazione d’architettura è legato alla crescita dell’interesse pubblico per l’architettura sostenibile e l’innovazione tecnologica nel settore. Gli addetti stampa, devono essere in grado di comunicare in modo efficace sulla sostenibilità ambientale, il design innovativo e le nuove tecnologie utilizzate nei progetti architettonici, oltre che comunicare un brand o un prodotto o l’identità di uno studio di progettazione.
Penso personalmente, che in sintesi, l’attività di ufficio stampa e della comunicazione nell’ambito dell’architettura si sia evoluta (come per altri settori naturalmente) per adattarsi alle nuove modalità di comunicazione e per affrontare le sfide e le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalla crescita del settore dell’architettura.”
Come nasce il tuo percorso da PR/Ufficio stampa di un settore così specifico?
“Il mio percorso inizia negli anni ’90, nella moda in una delle agenzie più all’avanguardia dell’epoca, da Attila&Co a Milano. Dopo circa 8 anni tra Milano e Treviso nel settore sportswear e accessori in alcune aziende come addetta alla comunicazione ho avuto l’occasione che ha modificato radicalmente il mio percorso. L’architettura e il design mi hanno sempre appassionato, e l’incontro nel 2003 con lo Studio Archea e Associati mi ha dato la possibilità di trasformare un interesse in un lavoro, portando il know how acquisito nel settore del fashion. Questo è stato un notevole vantaggio, soprattutto nell’ approccio per l’impostazione di strategie di comunicazione innovative per il settore.
Il mio desiderio era quello di lavorare in un ambito in cui il risultato che ne deriva lascia un segno. L’architettura ‘segna i luoghi’ con i suoi edifici e i suoi interni. E così ho iniziato. Terminata la collaborazione biennale con Archea, alcuni professionisti mi hanno contattata per iniziare a seguire i loro lavori e impostare la comunicazione per i loro studi di progettazione e così è nata Re.publique Comunicazione d’Architettura.
Oggi Re.publique è un’agenzia che cerca una dimensione comunicativa proporzionata al contesto in cui si muove: un ufficio nel cuore di Firenze – a significare l’esigenza di essere un punto di riferimento nel settore. Al passo con i mutamenti della società, abbiamo sempre rimodulato la nostra offerta incentivando la crossmedialità e l’utilizzo consapevole di ogni canale di comunicazione.
Per i nostri clienti ideiamo campagne mirate e cucite sulle caratteristiche di ognuno di essi che sia un’azienda, un ente o uno studio di architettura. Focalizzando sullo storytelling e gestendo le piattaforme on line, social network in primis, secondo un piano editoriale curato nei minimi dettagli. Il nostro obiettivo è quello di valorizzare e proteggere i valori condivisi nell’ambito di riferimento, e oggi sono felice di aver portato l’agenzia a un livello operativo di massima interazione con i miei clienti.”
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Come si tiene vivo l’interesse dei giornalisti?
“Questa è la sfida più grande, ovvero destare sempre l’attenzione e mantenere una presenza costante sui mezzi di comunicazione, e per ottenere tutto ciò i nostri primi interlocutori sono ovviamente i giornalisti. Per tenere vivo il loro interesse ci adoperiamo fornendo loro informazioni rilevanti, tempestive e interessanti relative ai nostri clienti, cercando di mantenere un rapporto costante. Una delle nostre priorità principali, è rispondere prontamente alle richieste dei media, fornendo materiale testuale e fotografico di altissima qualità.
Inoltre cerchiamo di ‘confezionare’ le notizie in modo che risultino attraenti raccontando il progetto, l’evento, il prodotto da un punto di vista differente, a seconda dei mezzi a cui ci rivolgiamo. Infine, essere trasparenti, aperti e autentici nelle comunicazioni con i giornalisti ci aiuta a costruire una relazione di fiducia e a mantenere un flusso costante di informazioni e notizie interessanti.
Infine, essendo il settore molto specifico, è importante conoscere la materia e poter raccontare un progetto che nasce dal genio di un architetto attraverso un linguaggio che possa essere comprensibile e attraente per un pubblico di non addetti a lavori. Per questo motivo ‘saper interpretare’ le leve spendibili di un contesto da raccontare è fondamentale.”
C’è differenza nel comunicare a giornalisti generalisti e di settore?
“Il design e l’architettura hanno contaminato molti settori come quello della tecnologia, la moda e l’arte da sempre. L’architettura si vede tutti i giorni e oltre ad essere funzionale è testimone di un’epoca, di evoluzione e anche di tendenze, pertanto può interessare a giornalisti di settore e non. Quando ci rivolgiamo agli uni e agli altri confezioniamo i nostri contenuti ad hoc, usando linguaggi differenziati e adatti al pubblico cui si rivolge quella testata o quel giornalista. Credo che il bello possa interessare e piacere a chiunque e incuriosire da tanti punti di vista. Il modo in cui si racconta è la chiave.”
Giornalisti e influencer: esiste tale dualismo anche nel mondo dell’architettura?
“Al momento non direi, almeno non più di tanto. Esistono degli influencer che lavorano con alcune aziende del settore, che promuovono i loro prodotti, ma in genere l’influencer in questo settore è l’architetto. Lui ha ‘il potere’ di convincere un committente a comprare un tale prodotto/arredo, materiale. Di conseguenza, il cliente si fida del suo progettista e si fa realmente consigliare dando valore all’ expertise.”
Ci può fare degli esempi virtuosi di comunicazione del vostro settore?
“Poltronova, azienda storica che ha prodotto i pezzi di design italiani più iconici degli ultimi 60 anni, è una perfetta case study di comunicazione vincente. Dopo anni di presenza discreta sul mercato, in seguito ai grandi successi e all’ incredibile esposizione avuta nel corso degli ani 60 e 70, da una decina d’anni ha saputo gradualmente e con grande coerenza, rilanciarsi grazie ad un art direction e ad un identità di brand e di prodotto contemporanea senza perdere la propria unicità.”
Come vede il futuro della comunicazione del mondo dell’architettura?
“Sarà sempre più digitale e immediato. Inoltre, la comunicazione sarà sempre più orientata alla sostenibilità e alla responsabilità sociale, con un maggiore focus sull’uso di materiali eco-friendly, sull’ottimizzazione dell’energia e sull’integrazione delle comunità locali nei processi decisionali. Facendo emergere questi aspetti e identificandoli con il progettista, con il brand o con l’istituzione che intendiamo comunicare.”
Barbara Amoroso Donatti
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