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Michele Rinaldi di Soluzione Group: conoscete le Contemporary PR?

“Le Contemporary PR sono una nuova disciplina che contamina le PR tradizionali con lo storytelling, la creatività, i trend social e naturalmente l’intelligenza artificiale.

“L’intelligenza artificiale non sostituirà i giornalisti, li aiuterà a lavorare meglio. Noi la usiamo per intercettare i trend e come co-generatore di contenuti”

Cosa fa Soluzione Group?

“Soluzione Group nasce nel 1988 e oggi conta un team di 30 specialisti della comunicazione.
Ci rivolgiamo alle imprese italiane attraverso il nuovo focus strategico “Contemporary PR®” per comunicare il brand partendo dallo Storytelling di marca e accompagnare le aziende nel proprio viaggio verso una maggiore customer intimacy. ANDARE OLTRE è la nostra filosofia.”

Come distinguersi nell’oceano di contenuti odierni?

«Sviluppando una propria leadership di pensiero. Che tu sia un brand o una persona credo sia fondamentale identificare una propria personale visione del mondo e/o cultura aziendale da trasferire a tutti gli stakeholders».

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Che cosa sono le Contemporary PR?

«Sono una nuova disciplina che punta a modernizzare le PR tradizionali dotandole di una versione più estesa e contaminata da altre discipline come lo storytelling, la creatività, i trend social e naturalmente l’intelligenza artificiale. L’obiettivo dichiarato è aiutare le marche a non disperdere la propria identità tra numerosi e mutevoli touchpoint comunicativi che devono presidiare».

Tra i vostri ‘mantra’ emergono ‘creatività’ e ‘rompere gli schemi’. Come nutrire la prima e come capire il limite da non superare per la seconda?

“La creatività si nutre direttamente con la propensione alla rottura degli schemi di pensiero tradizionali. Analizzare cosa e come si comunica generalmente in un determinato settore o su un determinato argomento per poi trovare un’angolatura nuova che possa accrescere o creare nuovo interesse.”

Come tenete vivo l’interesse dei giornalisti?

“Offrendo loro belle storie da raccontare. Basate naturalmente su dati e informazioni “di prima mano” ma capaci di trasformare un’azienda “da oggetto a fonte” della notizia in questione.”

Differenza di comunicazione a giornalisti generalisti e di settore, quando rivolgersi agli uni e quando agli altri?

“Ovviamente dipende tutto dal contenuto che si vuole comunicare. Ogni comunicato dovrebbe essere destinato ad un pubblico specifico e in base a questa discriminante è necessario decidere quali giornalisti potrebbero essere maggiormente sensibili ad una sua eventuale pubblicazione.”

Giornalisti e influencer: come lo gestite questo binomio? Lavorate con entrambi? Come declinate i rapporti con gli uni e gli altri?

“Si, lavoriamo con entrambi perché riteniamo che in una strategia di PR entrambe queste figure possono concorrere alla generazione di consenso e/o al cambio di eventuali percezioni distorte rispetto ad un determinato argomento. La grande differenza è che nel caso dei giornalisti facciamo molta attenzione ad offrire loro pochi contenuti ma di valore, mentre nel caso degli influencer definiamo progettualità più complesse e di lungo periodo che possano inserirsi in modo “nativo” dentro il loro feed di contenuti.”

Ci fa degli esempi virtuosi di comunicazione?

“Non mi piace fare “nomi”, ma credo che si possano considerare “virtuosi” tutti quegli esempi in cui l’advertising, i social e le PR lavorano in modo coerente e sinergico, ciascuno con le sue peculiarità, per mettere a terra uno storytelling di marca in tutti i canali e touchpoint di contatto con le persone.”

L’IA è già tra noi? Nelle vostre strategie è già inclusa nei processi?

Si, è assolutamente attiva ed operativa e credo che possa schiudere a chiunque delle opportunità incredibili a patto che si abbiano le idee chiare su cosa ci si debba aspettare da lei e le conoscenze giuste per poter filtrare i suoi risultati con la lente giusta. Nei nostri processi ha assunto al momento due ruoli importanti: il primo è quello di “ricercatore” che scova e analizza trend e dati fornendone nuove letture di interesse per i media, mentre l’altro è quello classico del “co-generatore di contenuti” che offre il suo contributo nella creazione di testi, report e presentazioni.”

L’IA sostituirà i giornalisti?

“Bella domanda. Io credo di no, penso invece che potrà aiutarli sia nel lavoro di stesura dei palinsesti editoriali sia nel lavoro di ricerca e verifica di fonti e informazioni.”

Quali sono le figure chiave per sviluppare una strategia di comunicazione efficace?

“Credo che in un team interno/esterno che si occupa di comunicazione a qualsiasi livello debbano essere presenti almeno 5 figure: uno strategist, un direttore creativo, un esperto di relazioni pubbliche (tradizionali e digital) un social media manager e un prompt designer.”

Come immagina il futuro del Content Marketing?

“Il contenuto è e sarà anche in futuro il Re ma non possiamo dimenticarci del suo Regno, ovvero della distribuzione. Saper creare contenuti coerenti e sinergici tra di loro in termini di storytelling aziendale o di marca, ma “tagliati” in formati e modalità specifiche in funzione dei diversi canali e pubblici sarà la spina dorsale di un’attività di content marketing efficace.”

In che modo Mediaddress vi aiuta nel vostro lavoro?

Possiamo dire che nel tempo Mediaddress è diventato uno strumento indispensabile per mappare i giusti interlocutori all’interno del vasto panorama editoriale italiano, al fine di poter garantire ai nostri contenuti la miglior visibilità possibile.”

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Barbara Amoroso Donatti

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